Che fine faranno gli studi di settore per i professionisti? Già per il 2016 è prevista l’abolizione degli studi di settore per i professionisti, un’operazione nel solco di una semplificazione fiscale in linea con molti interventi già previsti nella legge di stabilità. Addio quindi a uno degli strumenti forse più odiati per la determinazione dei compensi. L’abolizione dello strumento sarà comunque accompagnata da una forte incentivazione alla fatturazione elettronica e all’invio telematico al Fisco di tutte le fatture attive e passive.
Ma cosa sono gli studi di settore?
Gli studi di settore sono nati come strumenti per valutare la capacità di produrre ricavi e conseguire compensi dalle singole attività economiche e rilevano le relazioni esistenti tra le variabili contabili e quelle strutturali, sia interne che esterne all’azienda o all’attività professionale. Sono realizzati tramite la raccolta sistematica di dati di carattere fiscale e di tipo strutturale che caratterizzano l’attività e il contesto economico in cui l’attività si svolge; per la loro elaborazione sono state utilizzate tecniche statistico-matematiche che interpretano i dati contenuti in questionari inviati dai contribuenti. La loro applicazione avviene tramite il software denominato GE.RI.CO. (Gestione dei Ricavi o Compensi), ma negli ultimi anni il loro utilizzo non è risultato sempre efficace.
Studi di settore aboliti…e ora che succede?
Da questa mancanza di efficacia è nata quindi una riflessione concreta sul futuro di questo strumento, una riflessione che ha portato all’abolizione degli studi di settore. La semplificazione fiscale prevista per tutti i liberi professionisti va però ben oltre l’abolizione di Gerico. Lo scopo è quello di abbattere i 204 modelli attualmente esistenti riducendoli e destinandoli solo a 3 milioni di contribuenti. Saranno aboliti anche i cluster (i gruppi omogenei di elaborazioni statistiche), sostituiti da altri indicatori come i modelli organizzativi di business (cosiddetti mob). L’intento è semplificare la vita dei contribuenti italiani e se tutto procederà come annunciato nelle scorse settimane, per molti professionisti gli studi di settore avranno le ore contate. Restiamo in attesa!
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