Temporary shop è una particolare forma di attività economica nata in Gran Bretagna nel 2003, che ha trovato la sua massima espressione a New York ed è arrivata in Italia nel 2005.
Ma cos’è il temporary shop?
Si tratta di un esercizio temporaneo che vende articoli esclusivi o a basso costo per un periodo limitato. Questo tipo di negozio tiene aperte le proprie porte per una durata variabile – da qualche giorno fino a qualche mese –, nel corso dell’anno. I prodotti che vengono venduti sono in edizione limitata o in stock e di solito riguardano il campo dell’abbigliamento e della moda, ma non solo.
La filosofia del temporary shop
Quello di “temporaneo” è un concetto che ha rivoluzionato l’idea di vendita al dettaglio e anche di negozio stesso. Il segreto che sta dietro a questa tipologia di negozio è la provvisorietà. L’apertura del negozio a tempo, infatti, fa nascere una sorta di “ansia da acquisto” nel cliente che viene spinto ad acquistare il prodotto senza magari confrontarlo con altre marche. È stata definita come una vera e propria tecnica di marketing, che genera visibilità per il brand, permette di pubblicizzare nuove linee di prodotti, consente di studiare il tipo di cliente e di verificare quanto successo potrebbe avere un nuovo prodotto sul mercato.
Ma quale normativa è prevista per il temporary shop?
La legislazione italiana non ha ancora previsto una normativa specifica in merito al temporary shop. Al momento, l’attività che più si avvicina al temporary shop è quella dell’esercizio di vicinato con una durata limitata nel tempo. In base alla durata dell’attività svolta si possono profilare varie casistiche:
- Se l’attività è inferiore ai 30 giorni nell’anno, allora l’attività si può definire di forma occasionale e di conseguenza non è previsto nessun adempimento presso il Registro delle Imprese. Si deve richiedere l’apertura della Partita Iva all’Agenzia delle Entrate in caso di prima attività e si deve comunicare l’inizio della stessa al Comune, tramite presentazione della Scia;
- Se l’attività è inferiore ai 30 giorni ma non viene svolta in forma occasionale (l’imprenditore apre/chiude in posti diversi), l’attività deve essere iscritta presso il Registro delle Imprese, indicando come sede legale la residenza fiscale dell’imprenditore con la dicitura: “GESTIONE DI TEMPORARY STORE per il commercio di …” o similare. In questo caso, i vari temporary shop vengono configurati come Unità Locali (se direttamente gestite dall’imprenditore). La segnalazione certificata di inizio attività deve essere compilata per ogni negozio aperto;
- Se l’attività supera i 30 giorni, essa è equiparata all’esercizio di vicinato. In attesa che la legislazione italiana preveda delle specifiche per questo tipo di attività, è sempre meglio verificare direttamente con la Camera di Commercio di competenza eventuali richieste particolari.
E non è tutto, vuoi saperne di più? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

Per essere sempre informato su novità, scadenze e normative